«È dall’amore che uno può muovere tutto»

Suor Irma Navarro appartiene alla comunità "Teresitas" ed è direttrice diocesana delle OMP (Obras Misionales Pontificias)/Missio) di Zamora/Ecuador.

 

Missio: Nel 2023 il tema è «Cuori ardenti, piedi in cammino» . Cosa significa per la suora che lavora per il l’ottobre missionario?

Suor Irma: Buongiorno. Questa frase, tema del 2023, penso sia fondamentale per quello che faccio e che mi piace fare nel vicariato e laddove sono stata prima. Perché in ogni luogo si può essere missionari.

È dal cuore che vengono le idee e l’amore, che i piedi diventano leggeri per andare verso gli altri. Se il cuore non arde come per i discepoli di Emmaus, nulla è possibile nell’ambito dell’evangelizzazione.

Ricordo la frase di Teresa del bambin Gesù, patrona della nostra congregazione: Io sarò l’amore. È dall’amore che uno può muovere tutto: piedi e mani; può utilizzare la voce e prestare ascolto per annunciare. È dal cuore che nascono tutte le idee creative che diventano opere, che diventano aiuto e che diventano appoggio per coloro che sono in una Chiesa missionaria.”

Missio: questa chiesa dell’Ecuador e di Zamora camminano unite, il sinodo con la partecipazione, missione e comunione che cosa ha significato?

Suor Irma: Per noi questo sinodo che invita a camminare in comunione, nella partecipazione e in missione è arrivato come una novità. Difatto in Ecuador abbiamo un’esperienza molto bella che è la «minga». Un’iniziativa dei popoli indigeni, nella quale tutti si riuniscono per un lavoro comune, per un obiettivo comune. Quindi la partecipazione e il lavorare in comunione vengono già dalle nostre radici ancestrali. Per fare qualsiasi attività si convoca una «minga».

Trasposto anche nella Chiesa si comprende il tutti partecipiamo per il bene comune. Nella minga possiamo parlare della comunione e della partecipazione da parte di bambini, giovani, adulti e anziani, delle donne. La missione poi è nelle abitudini profonde degli ecuadoregni.

Quando uno ha ricevuto tante benedizioni da Dio non può tenerle per se ma le comunica. Il popolo del sud ha forti radici mariane, e ricevendo il messaggio di Gesù Cristo, il cristiano trasmette quello che vive e che sperimenta.

L’esperienza di sinodalità nelle regioni discoste, secondo questo stile, la viviamo. Abbiamo fatto assemblee e vediamo che la gente partecipa di più, si esprime, hanno vinto timori molto antichi e la parola si libera, la gente osa chiedere e reclamare. Un processo che ci ha aiutato a vivere il vangelo con chiarezza e con la spinta che ci da lo Spirito per costruire una Chiesa migliore. Quindi una grazia per di Dio per dare una possibilità di parlare, per partecipare con più coscienza e per essere più missionari.”

Missio: questa chiesa dell’Ecuador e di Zamora camminano unite, il sinodo con la partecipazione, missione e comunione che cosa ha significato?

Suor Irma: Per noi questo sinodo che invita a camminare in comunione, nella partecipazione e in missione è arrivato come una novità. Difatto in Ecuador abbiamo un’esperienza molto bella che è la «minga». Un’iniziativa dei popoli indigeni, nella quale tutti si riuniscono per un lavoro comune, per un obiettivo comune. Quindi la partecipazione e il lavorare in comunione vengono già dalle nostre radici ancestrali. Per fare qualsiasi attività si convoca una «minga».

Trasposto anche nella Chiesa si comprende il tutti partecipiamo per il bene comune. Nella minga possiamo parlare della comunione e della partecipazione da parte di bambini, giovani, adulti e anziani, delle donne. La missione poi è nelle abitudini profonde degli ecuadoregni.

Quando uno ha ricevuto tante benedizioni da Dio non può tenerle per se ma le comunica. Il popolo del sud ha forti radici mariane, e ricevendo il messaggio di Gesù Cristo, il cristiano trasmette quello che vive e che sperimenta.

L’esperienza di sinodalità nelle regioni discoste, secondo questo stile, la viviamo. Abbiamo fatto assemblee e vediamo che la gente partecipa di più, si esprime, hanno vinto timori molto antichi e la parola si libera, la gente osa chiedere e reclamare. Un processo che ci ha aiutato a vivere il vangelo con chiarezza e con la spinta che ci da lo Spirito per costruire una Chiesa migliore. Quindi una grazia per di Dio per dare una possibilità di parlare, per partecipare con più coscienza e per essere più missionari.”

Missio: Che cosa desidera suor Irma per la chiesa universale?

Suor Irma: Bene, ahiiiiiiii, i desideri sono tanti. Realizzabili? speriamo. Molti desideri, realizzabili, chissà. Chiesa missionaria è stare in preghiera gli uni per gli altri. Devo ringraziare personalmente la Chiesa europea, che sono venuti da vari paesi a evangelizzare il mio paese. Io personalmente ho lavorato con un vescovo svizzero redentorista molto missionario che ha lasciato in me un forte impulso missionario, un gusto per la comunione e la spiritualità. Il mio desiderio che continuiamo in questa comunione.

In un primo momento loro sono venuti a evangelizzare, adesso anche noi possiamo partecipare, possiamo pregare. La partecipazione può essere spirituale e materiale.

Ecuador ha molte comunità senza risorse di qualsiasi tipo. Se dal vostro cuore generoso potesse venire qualche aiuto, grazie, avrete la nostra preghiera e il nostro affetto. E se avete bisogno di missionari possiamo cercare una soluzione con uno scambio. E se qualcuno vuole venire, è il benvenuto. In questo tempo nel quale in Europa la spiritualità è molto diminuita è bene questa nuova fraternità che cresce e con altri popoli possiamo vivere in questa spiritualità.